Читать онлайн книгу "Le Campane Dell’Inferno – Un Romanzo Della Serie Justice Security"

Le Campane Dell'Inferno – Un Romanzo Della Serie Justice Security
T. M. Bilderback


La Justice Security va all'inferno. Trentasette bambini, insieme all'autista dell'autobus, sono stati rapiti mentre andavano a scuola. Sono stati nascosti in un luogo conosciuto solo ai rapitori, e sono stati circondati da trappole esplosive che esploderanno alle cinque del pomeriggio, a meno che i rapitori non ricevano quanto chiedono. Quello che vogliono è semplice: Joey Justice. Vogliono scambiare Joey con Esteban Fernandez in cambio della taglia sulla sua testa oppure uccideranno i bambini. Il capo dell'FBi della città, Marcus Moore, ordina alla Justice Security di chiamare uno specialista in rapimenti di bambini per aiutarli a trovare i bambini…Nicholas Turner. Marcus sa anche che Nicholas porterà con sé la sua arma segreta – la sua figlia mezza-angelo, Madeline. La Justice Security trova i rapitori in tempo per salvare i bambini. Ma quando uno sfortunato incidente uccide i rapitori prima di scoprire il luogo dove sono nascosti i bambini, tutto sembra perduto. Tuttavia, Joey pensa a una soluzione in cui solo Madeline potrà aiutarli. Perché non andare all'Inferno e chiederlo ai rapitori? Andare all'Inferno è pericoloso e c'è sempre un prezzo molto alto da pagare quando qualcuno suona le campane dell'Inferno. Chi vivrà? Chi morirà? Scoprite cosa accade alla Justice Security quando va all'Inferno nell'undicesimo libro della serie Justice Security di T. M. Bilderback – Le Campane dell'Inferno!





T.В M. Bilderback

Le Campane Dell`Inferno – Un Romanzo Della Serie Justice Security




LE CAMPANE DELL`INFERNO


UN ROMANZO DELLA SERIE JUSTICE SECURITY


di


T. M. Bilderback


Traduzione di


Alberto Favaro



Copyright 2017 di T. M. Bilderback


Progetto della copertina di Christi L. Bilderback


Foto di copertina В© Can Stock Photo / sjhuls


Tutti i diritti riservati


Questo ГЁ un lavoro di fantasia. Ogni somiglianza a persone reali ГЁ frutto della vostra fantasia


Nessuna parte di questo romanzo può essere usato senza il permesso diretto dell’autore



Nota dell’autore

Ciao lettore e grazie per il tuo interesse per questo libro.

Se non avete letto il mio primo romanzo, Se potessi leggere la mia mente – Un romanzo su Nicholas Turner, fermatevi ora. Trovatene una copia. Leggetelo.

Questo romanzo ГЁ una prosecuzione di quel romanzo e ci sono cose in questo romanzo che non capirete se non avete letto quel romanzo.

È sempre stata una mia idea far sì che Nicholas Turner e la sua “arma segreta” interagisse con la Justice Security. Ci è voluto parecchio tempi per riuscire ad arrivare a questa inclusione.

I romanzi della Justice Security, se siete un fan della serie, sono diventati sempre più cupi con il progredire della serie. Uno dei miei principi personali di questa serie è che nessun personaggio è al sicuro…nessun personaggio è immune dall’essere ucciso, o menomato o ferito al punto da far uscire quel personaggio dalla serie. Se la storia lo richiede, quel personaggio finirà nell’oscurità.

Con questo romanzo il buio arriva. Duramente. Fatevi forza e godetevi il viaggio!

T. M. Bilderback




Capitolo 1







“Mamma! Madeline ha fatto scomparire ancora le mie cose!”

“Non è vero! É solo che non le hai ancora trovate!”

“No, non è vero! Stai mentendo! Non devi dire bugie!”

“Non sto mentendo, Karen!”

“Invece sì! Stai mentendo, Madeline!”



“NON STO MENTENDO!” La voce arrivò contemporaneamente da tutte le direzioni.

“Non è giusto! Non ti è permesso di discutere con la tua voce da angelo! Lo ha detto papà!”

“Papà ha anche detto di non far svanire più le tue cose e non l’ho fatto! Perciò, zitta!”


“Ragazze, ora basta!”

“Ma mamma!” disse Karen.

“Meredith!” disse Madeline.

Meredith Turner sollevò la mano con il palmo aperto. “Non voglio sentire più una parola o vi metterò in castigo tutte e due. Capito?”

Il silenzio accolse le parole di Meredith fino a quando riabbassГІ la mano.

“Mamma?” disse Karen.

Meredith sospirò. “Sì, Karen?”

“Come metti in castigo un angelo?”

Dannata voce dell’innocenza, pensò tra sé Meredith. Poi, ad alta voce, disse, “Voglio che voi due finiate di pulire questa stanza e che poi scendiate. Vostro padre sarà a casa presto e dobbiamo cominciare a cenare.”

“Sissignora” dissero entrambe le ragazze all’unisono.

Meredith si girò e uscì dalla stanza che le due ragazze condividevano. Alle sue spalle sentì Karen dire, “Mi dispiace, Madeline.”

Madeline disse, “Nessun problema, Karen – l’ho solo dimenticato.”

“Testa alata.”

“Cervello di gallina.”

Meredith sorrise mentre le due ragazze ridacchiavano. Stavano crescendo unite come vere sorelle…e si stavano comportando di conseguenza. Wow…far svanire le cose di Karen era iniziato come uno scherzo. Madeline trasformava le cose di Karen in modo che la mano di Karen ci passava attraverso, qualunque cosa stesse prendendo. Era stato divertente fino a quando Madeline aveva fatto “svanire” il letto di Karen. Meredith iniziò a scendere le scale. In fondo, nell’ingresso principale della casa, girò per andare verso la porta di ingresso e controllare gli operai che stavano sistemando la casa. La casa era stata danneggiata dagli spari in un tentativo fallito di ucciderla, quando sua figlia, Karen, era stata rapita da una coppia di poliziotti corrotti poco tempo prima. Dopo aver discusso con la compagnia assicuratrice, Nicholas aveva chiesto all’ufficio locale dell’FBI…beh, a Marcus Moore…di indagare sul motivo per cui la compagnia stesse rallentando il risarcimento dei danni. Le indagini aveva avuto l’effetto desiderato: la compagnia aveva accettato di riparare la casa. Rimpiazzare le finestre era stato il lavoro più problematico.

Era veramente passato così poco tempo?  Che periodo strano e felice!

Meredith aveva, su suggerimento di un uomo dell’FBI, assunto un detective privato, Nicholas Turner, per aiutarla a trovare Karen. L’uomo dell’FBI era Marcus Moore, il miglior amico di Nicholas. Quando lo aveva incontrato era un ex poliziotto dall’aspetto trasandato che di tanto in tanto si prendeva delle sbronze per dimenticare le morti di sua moglie e della figlia mai nata, accadute dieci anni prima.

Poi era accaduto il miracolo che aveva completamente rivoluzionato le vite di tutti loro.

Un angelo vero aveva scelto di rinascere sotto forma di bambina per riprovare cosa significava vivere come un essere umano. La bambina che aveva scelto apparteneva a Nicholas e Janie Turner. Dopo che la sua anima si era unita ai contributi biologici di Nicholas and Janie, la bambina era morta perché Janie aveva sviluppato un cancro uterino rapido e devastante. Janie aveva perso la bambina e lei stessa era morta poco dopo. La piccola, che avrebbe dovuto chiamarsi Madeline Louise, scelse di crescere come una normale bambina umana vicino a sua madre nel “Paradiso”. Quando ebbe dieci anni, Madeline aveva esercitato la sua libera volontà di fare quello che pochi angeli o anime rinate avevano fatto in precedenza…scelse di tornare sulla Terra per aiutare suo padre a riportare la sua vita sul binario giusto. Madeline, tuttavia, aveva alcune sorprese in serbo per suo padre.

Madeline poteva, come dicevano Nicholas, Meredith, e Karen “svanire”. Questo significava che poteva essere vista attraverso gli oggetti e gli oggetti passavano attraverso lei. Poteva anche diventare solida se lo decideva. Tuttavia, se sceglieva di diventare solida era anche vulnerabile e poteva essere ferita o uccisa come qualsiasi essere umano normale. Madeline poteva anche far svanire gli oggetti, toccandoli quando era solida per poi svanire insieme all’oggetto. Poteva essere invisibile quando decideva di esserlo. Poteva anche far svanire altre persone e trasportarle con la velocità del pensiero. Poteva portare le persone nei reami più alti dell’esistenza, e poteva sparare dalle sue mani dardi di pura potenza. Questi dardi erano innocui per le creature di buon cuore, ma potevano immobilizzare o anche uccidere coloro che erano cattivi.

Madeline poteva anche comunicare telepaticamente con suo padre.

Entrambi i padri.

Perché, anche se Madeline aveva scelto di vivere come una bambina umana con poteri angelici, era ancora un mezzo angelo e rispondeva anche a un padre che non era Nicholas. Ma, visto che Madeline aveva il libero arbitrio, poteva restare con il suo padre terrestre per tutto il tempo che voleva…e avrebbe proseguito a invecchiare come se fosse stata una ragazza normale.

Meredith talvolta lo trovava ancora difficile da credere. Quando accade qualcosa nella tua vita che conferma letteralmente che esiste una vita ultraterrena, che gli angeli esistono, che le anime esistono, che Dio esiste…beh, tutto questo può essere schiacciante.

Schiacciata o meno Meredith ora era la matrigna di un angelo.

E le piaceva!

Meredith aprì la porta principale proprio mentre uno degli operai all’esterno gettava una persiana rovinata del primo piano dalla cima di una scala. Quando raggiunse terra fece un rumore simile a uno sparo e, per questo, Meredith urlò e fece un salto per la sorpresa.

Quasi istantaneamente, Madeline comparve vicino a lei in piena modalità “angelo”, o “battaglia”. Il suo corpo brillava di una non luce bianca e i suoi occhi erano di un brillante blu penetrante. Scintille provenivano dalle sue mani e la sua forza usciva dalle sue spalle con una forma che ricordava un paio d’ali. I suoi occhi cercarono la minaccia che aveva fatto urlare Meredith.

Meredith aveva visto Madeline in modalità “battaglia” solo un’altra volta, quando la bambina aveva aiutato a sconfiggere George Parker, il poliziotto corrotto responsabile del rapimento di Karen. La vista era confortevole e paurosa…e non adatta per altri occhi umani!

“Madeline!” sibilò Meredith “Non è nulla! Torna dentro prima che qualcuno ti veda, tesoro!”

Madeline si girГІ verso Meredith, concentrando i suoi occhi blu luccicanti su di lei. Vedendoci la veritГ , Madeline fece un passo indietro, riprendendo gradualmente il suo aspetto normale.

“Mi dispiace Meredith,” sussurrò “pensavo ci fosse qualcosa che non andava.”

Meredith sorrise e l’abbracciò. “Oh, tesoro, va tutto bene. Non hai fatto nulla di sbagliato! Ti ringrazio per tenermi d’occhio!”

“Va tutto bene, signora Turner?” disse una voce dalla soglia.

Meredith e Madeline fecero un balzo a quel suono. Il caposquadra dei lavori era in piedi sulla soglia.

“L’ho sentita urlare…la persiana l’ha spaventata?” chiese imbarazzato. “Mi dispiace…cercheremo di stare più attenti.”

“No, va tutto bene,” rispose Meredith. “Ero sovrappensiero e il rumore mi ha spaventata.”

“Dovremmo finire per domani sera,” disse il caposquadra. “Poi non la disturberemo più.”

“Grazie,” disse Meredith.

Il caposquadra sorrise a Madeline. “Prometto che la casa sarà bella come se fosse nuova, signorina.”

Madeline restituì il sorriso. “Grazie signore.”

Il caposquadra si mise sull’attenti mentre Meredith chiudeva la porta. Meredith, con la schiena appoggiata alla porta guardò Madeline, che la stava guardando. Improvvisamente entrambe iniziarono a ridacchiare e poi a ridere.

Karen, sentendo le risate, iniziò a scendere le scale. “Cosa c’è di così divertente? Cosa mi son persa?”

Chiaramente non erano in grado di spiegare a Karen cosa ci fosse di divertente e questo le fece ridere ancora più forte. Karen incrociò le braccia e si accigliò ma dopo poco si unì alla risata contagiosa. Ben presto tutte e tre si stavano agitando sul tappeto dell’ingresso facendosi il solletico. Alla fine, distrutte, si misero distese una vicino all’altra, con Meredith tra le due ragazze, tutte alla ricerca di riprendere fiato.

“Meredith?”

“Sì, Madeline?”

“Grazie.”

“Per cosa?”

“Per non chiamarti testa alata?” chiese Karen.

“No, stupida” rispose Madeline. “Per amarmi, e per volermi bene.”

Meredith, confusa, disse, “Perché non dovrei amarti o volerti bene Madeline?”

Madeline rimase in silenzio per un momento, poi disse, “Perché ero figlia di papà. Da prima, E perché sono una una…anom…”

“Anomalia?”

“Già,” replicò. “Non è realmente previsto che io sia qui, Meredith…non nel modo in cui lo sono.”

Karen si appoggiò a un braccio davanti a Meredith per poter sentire meglio Madeline “Cosa significa come sei?” chiese.

Madeline sorrise. “Angeli…o quello che gli umani chiamano angeli…sono rinati in precedenza. Nella maggior parte dei casi i loro ricordi sono stati ripuliti e i loro poteri sono stati sop…sop…”

“Soppressi?” le venne in aiuto Meredith.

Madeline annuì “Già. O hanno usato il loro libero arbitrio per smettere di essere un angelo e cadere sulla terra per poter vivere una vita normale come essere umano.”

“Perciò perché sei una an an…anom…anemania?” chiese Karen.

Meredith sorrise. “Anomalia, Karen.”

Madeline si girò sul suo lato, verso Meredith. “Perché ho usato il mio libero arbitrio per venire sulla terra e viverci…ma ho anche tenuto i miei poteri.” Sorrise. “Con la benedizione di mamma…e Sua.”

Meredith disse, “Mi piaci, dolce Madeline. E ti voglio bene come se fossi mia figlia. Non sapevo che c’era la benedizione di Dio, Madeline. Perché ti ha dato la sua benedizione?”

Madeline rotolò di nuovo sulla schiena. “Nel regno che gli umani chiamano �Paradiso’, io sono una dei suoi guerrieri più potenti,” disse semplicemente. “Solo Michele, gli altri arcangeli e forse un paio di altri angeli normali sono più potenti. Ci sono però due regni…e l’altro è buio, doloroso e cattivo. Gli umani lo chiamano �Inferno’, ed è dove vanno le anime cattive. Anche loro hanno guerrieri…alcuni forti come Michele. Il capo lì è il Suo nemico ed è forte quasi quanto lui. �Dio’, come lo chiamate voi, mi ha mandato qui perché sta per succedere qualcosa di grande, e io non so cosa sia, non so quando accadrà ma papà ci sarà proprio in mezzo.” Una lacrima silenziosa scese dal suo occhio. “Mi è stato detto che avrà bisogno di tutto l’aiuto possibile…e potrà anche non vincere. E io potrò non vincere. Però non è ancora qui.” Mosse la testa per accomodarla sul braccio di Meredith. “Questo, però, non mi impedisce di preoccuparmi…”








“STOP!” URLÒ NICHOLAS Turner. “Non muoverti!”

“Beh, sai, non lo avevo previsto, Nicky,” disse Snickers, programmatore di computer, informatore ed ex tossicodipendente. “Sai, quando mi hai chiesto di venire a darti una mano, cioè, non mi avevi detto che si sarebbe trattato di appendere dei quadri alle pareti.”

Nicholas rise sotto i baffi mentre segnava il punto dove poteva mettere il chiodo. “Saresti venuto comunque, Snick…non mi incanti.”

“Lo sai, Nicky? Mi conosci troppo bene.”

“Okay, amico, puoi metterlo giù.”

Snickers sospirò mentre abbassava la cornice e la appoggiava contro il muro. “Ti sta andando, sai, abbastanza bene da quando hai, lo sai, sistemato quel poliziotto, Parker, no?”

Nicholas annuì. “Già, gli affari sono aumentati.” Alzò le spalle. “Credo di averne persi alcuni perché non sono stato molto spesso in ufficio ultimamente. Tutte le scartoffie si sono accumulate perché non ho il tempo di seguirle come dovrei. È dura fare tutto da solo.”

“Non può, voglio dire, non può la tua nuova moglie aiutarti in qualche modo?”

“Vorrei potesse, ma anche le richieste delle sue opere sono raddoppiate dopo il caso Parker. Tutta la storia del rapimento di Karen, la soluzione del caso con il tuo aiuto, i nostri lavori, e il nostro matrimonio sono arrivate tutte assieme per sconvolgerci le vite. Per non parlare dell’aiuto di Madeline…mi domando quanto di tutto questo dipenda da lei.

Snickers porse a Nicholas un chiodo e un martello. “Magari hai bisogno, sai, di una di quelle segretarie o di qualcuno del genere, no?”

Nicholas diede una martellata per mettere il chiodo nella posizione giusta. “Ci ho pensato e ora posso permettermene una…magari part time e pochi giorni a settimana…”. Appese il quadro al chiodo, lo raddrizzò, poi fece un passo indietro per ammirarlo. “Solo che non sono sicuro di riuscire a trovare qualcuno abbastanza affidabile per fare il lavoro, ma che sia anche flessibile a sufficienza per fare il lavoro part-time. Qualcuno che non dia di matto se porto qui un ragazzo chiuso in galera o devo sparare a qualche povero idiota che si rifiuta di pagare gli alimenti e arriva a far casino.”

“Parlando, sai, di lavoro,” disse Snickers, “Cosa, sai, stai facendo ora?”

Nicholas sorrise. “Che tu ci creda o no, vecchio mio, ne ho appena finito uno e non ne ho un altro immediatamente in vista. Per ora, almeno. Perché?”

Snickers alzò le spalle. “Non sono, sai, ancora sicuro. Dammi, sai, un paio di giorni e potrei, sai, potrei portarti del lavoro, sai, del tuo genere.”

Nicholas ne fu commosso. Snickers era uno dei suoi informatori migliori e piГ№ affidabili. Aveva conosciuto Snickers nel corso dei suoi primi anni da poliziotto. Come agente di pattuglia, Nicholas aveva arrestato Snickers per furto in un negozio di liquori. Snickers immediatamente aveva cominciato a offrirgli informazioni su qualunque cosa Nicholas avesse voluto sapere, purchГ© Nicholas non lo avesse mandato in prigione. Nicholas aveva fatto una contro offerta: se le informazioni si fossero rivelate accurate avrebbe fatto cadere le accuse.

Le informazioni erano accurate e Nicholas era stato di parola. Il loro rapporto di collaborazione era cresciuto col tempo, e le informazioni date da Snickers erano direttamente responsabili per la promozione di Nicholas a Detective. Come ricompensa, Nicholas aveva pagato a Snickers una buona clinica di riabilitazione per ripulirsi.

Un Snickers molto riconoscente teneva ancora i contatti con i suoi collegamenti, ma era rimasto pulito. Aveva un gran talento per i computer, e aveva un posto come programmatore. Era un uomo piccolo, con l’aspetto di un topo e aveva ancora tutti i tic nervosi che aveva sviluppato da tossico. Passava la maggior parte delle serate al McFeely’s, un bar a Hollow. Il McFeely’s, più noto come il “McFeelme’s”, era un posto duro che serviva drink forti per uomini ancora più duri, e aveva la reputazione di essere in grado di fornire quasi tutto quello che una persona potesse cercare.

Madeline gli aveva detto che Snickers lo adorava, e lo vedeva come un fratello maggiore. E voleva incontrare Snickers. Visto che Madeline era quello che era, questo gli diceva chiaramente molto su Snickers.

“Bene, apprezzo sempre nuovi lavori,” rispose Nicholas. “Credo che tu non possa darmi ancora un’idea, vero?”

“No…sai, devo convincere, sai, questo tizio che tu sei, sai, giusto.”

“Giusto?”

Snickers ridacchiò. “Nicky, sai cosa voglio dire! Devo essere sicuro che lui creda che tu non, sai, lo consegnerai…o lo tratterai, sai, di merda perché è un ex-carcerato, capisci?”

Nicholas sorrise al suo amico. “Ricevuto, Snick.”

“Voglio dire, lo sai, che solo perché tu sei, lo sai, a detective, devo convincerlo che tu non sei, lo sai, quel tipo di detective.”

“Quel �tipo’ of detective?”

“Lo sai, Nicky! Voglio dire, sai, che lo tieni privato!”

“Beh, faccio del mio meglio per tenerlo privato. Anche Meredith dice che lo faccio.”

Snickers sogghignò. “Ah, ah, divertente. Non, sai, so delle tue parti intime, ma tu sei un privato!”

Entrambi persero il controllo per il loro umorismo infantile, e cominciarono a ridere rumorosamente.








PIÙ TARDI, DOPO CHE ebbero finito di appendere i quadri, chiusero a chiave la porta dell’ufficio e si diressero verso la stanza nel resto che in precedenza era stata l’abitazione del detective privato.

“Quindi, ehm…come va, sai, il tuo nuovo matrimonio? Tutto, sai, bene, Nicky?” chiese Snickers.

Nicholas annuì. “Alla grande, Snick. Anche tu dovresti trovarti una bella ragazza…niente è meglio di tornare a casa dalle persone che ti amano.”

Snickers scosse leggermente la testa facendo uno strano sorriso. “Non, eh, sai, non credo, Nicky, sai? Nessuna ragazza, sai, mi guarda e dice, sai, quello è colui con cui voglio, sai, passare la mia vita. Non è. Sai, così che succede.”

Si sentì bussare alla porta esterna dell’ufficio. I due uomini si guardarono tra loro, sorpresi. Erano le 17 e 30 e, ufficialmente, l’ufficio era chiuso.

Nicholas fece una smorfia. “Ah, perché no? Potrebbe essere un cliente, Snickers.”

“Ti dispiace se, sai, esco, sai, dall’entrata di servizio?” chiese Snickers. “Vado, sai, giù da McFeelme’s.”

“Certo amico, ci becchiamo dopo. Resta lontano dai guai.”

Snickers sgattaiolò dall’entrata di servizio mentre si sentiva di nuovo bussare alla porta dell’ufficio.

“Arrivo!” disse Nicholas.

Nicholas andò verso la porta e girò la chiave. Quando l’aprì, c’era una donna in piedi davanti a lui.

La donna sembrava avere poco più di quarant’anni, capelli marroni con qualche ciocca grigia, lunghi fino alle spalle. Bella figura, decisamente di mezza età. Alta circa un metro e sessanta, un bel vestito blu pastello lungo appena sotto il ginocchio con una sobria collana di perle e un paio di orecchini sempre di perla.

“Posso aiutarla?” chiese Nicholas.

La donna sorrise. “Salve, signor Turner.” Le porse la mano e Nicholas la strinse. Aveva una stretta forte ma non esagerata. “Mi chiamo Cindi Moore. Speravo di parlare con lei per un possibile lavoro part time di segretaria e gestione della contabilità.”

Nicholas ne fu stupito. L’unica persona con cui aveva parlato dell’idea di una persona a part-time era Snickers, ed era accaduto solo pochi minuti prima. Perciò, a meno che Madeline non fosse stata di nuovo dentro la sua testa, questa sua idea particolare aveva ricevuto risposta da una fonte molto più alta. Oppure era una grossa coincidenza.

Nicholas sorrise alla donna. “Prego si accomodi signora Moore.”

Cindi restituì il sorriso. “Grazie, signor Turner.” Entrò nell’ufficio.

Nicholas chiuse la porta e le indicò la scrivania. “Si sieda per favore.”

Cindi si sedette sulla sedia dei clienti. Nicholas si sistemГІ dietro alla scrivania.

“Bene, signora Moore, cosa la porta da me?”

Cindi sorrise. Bel sorriso, pensò Nicholas. “È una storia molto breve, signor Turner. Sembra che debba trovarmi un lavoro, solo che…son finita in città.”

“La cosa sembra interessante, ma perché io?”

“Ho sentito parlare molto di lei ultimamente, signor Turner, sui giornali e in tv. Ho la sensazione che i suoi affari potrebbero essere aumentati così tanto da giustificare il fatto di assumere qualcuno che si occupi dell’ufficio per lei, perciò sono venuta a vedere. Mi piacciono i bambini e mi rendo conto che non è sempre divertente fare quello che fa. Sono in grado di fare la segretaria, di compilare relazioni, ho conoscenze di contabilità, non perdo la testa in caso di emergenze e un lavoro part time sarebbe perfetto per me in questo momento.”

Ciao, papГ ! Disse Madeline dentro la sua testa.

Ciao, tesorino!

Meredith dice che la cena ГЁ quasi pronta.

Arrivo tra poco, tesoro.

Glielo dirГІ. Ti voglio bene!

Anche io ti voglio bene!

“Signor Turner?”

Nicholas scosse la testa e sorrise. “Mi scusi, signora Moore. Mi son distratto.”

Cindi sorrise. “Capisco.”

“Che ne direbbe di lunedì, giovedì e venerdì?” Nicholas disse gli orari e una generosa paga oraria.

“Va bene, signor Turner. Accetto il lavoro.”

“Ottimo! Ma deve chiamarmi Nicholas, e dovrò controllare le sue referenze.”

“Solo se mi chiama Cindi, e le porterò tutte le referenze di cui ha bisogno per i suoi controlli. Quando vorrebbe iniziare?”

“Domani le andrebbe bene?”

Cindi sorrise di nuovo. “Certo.”

Si alzarono entrambi e Nicholas strinse la mano di Cindi. “Benvenuta a bordo, Cindi.”

“Felice di esserci, Nicholas. Sarò qui presto domattina.”








SNICKERS ERA RIMASTO abbastanza a lungo nella porta posteriore per vedere chi era venuto a far visita a Nicholas. Quando vide Cindi, qualcosa �suonò’ dentro la sua testa, e decise di aspettare fuori dall’edificio che ospitava l’ufficio del suo amico detective.

Se qualcuno avesse chiesto a Snickers perchГ© voleva seguire quella donna, non sarebbe stato in grado di dare una risposta coerente. Qualcosa dentro di lui gli diceva semplicemente di scoprire qualcosa in piГ№ su di lei, che Nicky doveva sapere, e Snickers ascoltava i suoi presentimenti.

Si mise dall’altra parte della strada rispetto all’ufficio di Nicholas, dentro un piccolo minimarket, a osservare l’entrata dell’edificio. Dopo circa quindici minuti, Cindi uscì dall’edificio, si fermò per un attimo e sembrò guardare nel vuoto.

Snickers sentì un brivido lungo la schiena, ma sapeva che lei non poteva vederlo. Lui era ben all’interno del negozio, guardando dalle grandi vetrine anteriori del negozio, ed era un luminoso e soleggiato tardo pomeriggio.  Non poteva vederlo. Solo agitazione, credo, pensò tra sé.

Cindi sorrise tra sé, girò a sinistra e cominciò a camminare verso il centro. Snickers, sul lato opposto della strada, lasciò il negozio e cominciò a camminare nella stessa direzione. Era a circa mezzo isolato dietro di lei. Forse sta andando da McFeely’s!

Snickers aveva seguito Cindi per un paio di isolati quando lei improvvisamente attraversò la strada diagonalmente, sempre diretta verso il centro. Snickers rallentò un po’ il suo passo, e lasciò sempre un mezzo isolato di distanza, questa volta, però, sullo stesso lato della strada. Rallentò un altro po’, dando a Cindi un po’ più di spazio tra loro, facendo così diminuire le possibilità di essere individuato. Improvvisamente Cindi girò l’angolo.

Snickers aumentò un po’ la velocità, non volendo perderla. Girò lo stesso angolo che Cindi aveva girato pochi secondi prima.

La donna non c’era da nessuna parte.

Snickers si fermГІ. Lungo la strada davanti a lui vide cinque persone, e nessuna di loro era Cindi.

Okay, che cazzo sta succedendo? Dove ГЁ andata?

Snickers si incamminò lungo il vicolo tra l’angolo dell’edificio e il successivo. Era buio e pieno di ombre. Non vedeva Cindi da nessuna parte.

Si girò di nuovo e ricominciò a guardare lungo la strada. Ora sto avendo una brutta sensazione…

Snickers aveva appena terminato il pensiero che un paio di mani lo afferrarono per le spalle e lo trascinarono nelle ombre del vicolo.

“Ora noi due faremo una lunga chiacchierata” disse Cindi dall’oscurità.




Capitolo 2







La Justice Security Incorporated possedeva la sua sede su una strada alberata in una zona migliore della città. L’edificio a sei piani occupava auna grande parte dell’isolato, con zone di parcheggio per i visitatori, e un bel giardino, simile a un parco, sul lato meridionale. L’edificio stesso era costruito con spessi muri di cemento armato. Ogni finestra era fatta con spessi vetri antiproiettile, compresa la porta di entrata per i visitatori. L’edificio si estendeva per sei piani anche sottoterra. Gli ultimi tre piani sottoterra erano usati come una zona di deposito dei veicoli, e ospitava vari veicoli blindati e antiproiettile per essere usati come equipaggiamento protettivo per trasportare e difendere gli impiegati e i clienti. Il livello sotterraneo successivo era l’armeria. Tutti i tipi di armi erano immagazzinati nell’armeria a temperatura controllata, dai revolver alle pistole automatiche, ai mortai, ai missili terra aria fino a varie armi perforanti. C’erano armi e munizioni a sufficienza nell’armeria per abbattere il governo di una piccola nazione, nel caso fossero stati assunti per un incarico del genere…e lo avevano fatto, due volte, un paio di anni prima con un incarico governativo ultrasegreto. Il piano sopra l’armeria era il deposito dei documenti. Questo piano conteneva i documenti cartacei, le memorie dati, i computer e le ricerche di cui c’era bisogno per eseguire e portare a compimento i contratti. L’ultimo piano sotterraneo era dedicato al garage per gli impiegati e ci si poteva accedere da un’entrata a piano terra chiusa da una spessa e pesante porta di acciaio incorporata nelle mura di cemento dell’edificio.

A livello terra, il piano terra ospitava la zona della reception, la mensa, la zona per il personale della sicurezza, la parte dedicata ai medici e la sala d’attesa per i visitatori. Il primo e il secondo piano erano occupati dagli uffici per gli impiegati, dalle sale per le conferenze, da piccole sale riunioni e dagli uffici delle segreterie. Il terzo piano ospitava gli uffici dei dirigenti e la sala operativa. Il quarto piano era per gli ospiti, e l’ultimo piano ospitava gli appartamenti per i dirigenti dell’azienda. Sul tetto dell’edificio c’era una pista per elicotteri, con due elicotteri neri blindati pronti per volare senza alcun preavviso. L’azienda possedeva anche un jet privato e due grandi aerei per il trasporto merce, che erano ospitati in un campo aereo privato appena a sud della città. Una volta c’era un secondo jet ma era stato abbattuto poco tempo prima nel deserto di Mojave in Nevada.

La Justice Security era stata creata pochi anni prima da quattro amici universitari che ne erano rimasti i direttori. Avevano aggiunto due altri soci, e, piГ№ recentemente, se ne era aggiunto un altro quando il principale concorrente della Justice Security, Jim Dandy, si era unito a loro. I sette soci erano i proprietari e gli unici azionisti della societГ .

Joey Justice, da cui prendeva il nome l’azienda, era un uomo comune. Alto circa un metro e settantacinque, aveva capelli scuri e intensi occhi marroni a cui di solito non sfuggiva nulla. Aveva fondato l’azienda con lo scopo di fornire servizi di sicurezza mitigati dalla giustizia, come il nome stesso diceva. Era molto innamorato della donna della sua vita, che era anche una delle cofondatrici dell’azienda.

Misty Wilhite, la donna della vita di Joey, era alta circa un metro e sessantacinque. Aveva capelli castano ramati lunghi fino alle spalle e gli occhi verdi. Era estremamente attraente, ma aveva una forza che poteva atterrare una persona il doppio di lei. Anche lei era molto innamorata di Joey, e condivideva i suoi ideali di sicurezza e giustizia. Non si erano ancora sposati, ma si erano appena fidanzati.

Dexter Beck era il nerd dei computer. Alto poco piГ№ di Misty, Dexter era spesso sottostimato dai suoi avversari. La comprensione arrivava subito dopo perchГ© Dexter era anche un maestro di arti marziali che sapeva usare parecchi metodi di autodifesa. I sistemi di sicurezza e i computer usati dalla Justice Security erano creati, programmati e gestiti da Dexter.

Percival “King Louie” Washington era il quarto membro fondatore della Justice Security. Louie era alto quasi un metro e novanta e aveva un imponente struttura muscolare. Era anche molto intelligente e parecchio scafato. La sua pelle era color cioccolato, e si teneva la testa rasata. Gli altri tre membri fondatori lo avevano soprannominato “King Louie” durante il primo anno di università a causa della sua somiglianza con un personaggio del film “Il libro della giungla”. Non era razzismo e Louie lo sapeva…se avesse avuto un nasone lo avrebbero chiamato “Baloo”. Inoltre, qualsiasi cosa era meglio del nome Percy.

Le aggiunte recenti ai soci comprendevano Jessica Queen, l’ex segretaria generale dei quattro soci. La sua sostituta, Patti Hoehn, era stata torturata, uccisa e mutilata da Esteban Fernandez, che l’aveva sorpresa per strada a far foto durante il suo primo incontro con l’azienda. Il sostituto di Patti, Turk Wendell, era un uomo enorme che si era dimostrato sorprendentemente adatto per i lavori di segreteria.

Un’altra aggiunta ai soci era stata il braccio destro di Dexter Beck, Megan Fisk. Lei aveva guidato un tentativo di attacco preventivo contro Fernandez, ed era rimasta ferita in azione. Lei e Dexter si erano innamorati e si erano sposati da poco.

Jim Dandy, un ex concorrente dellaВ  Justice Security, era il settimo socio. Alto circa un metro e ottantacinque, Jim assomigliava a un giovane Tom Selleck.

Ogni giorno lavorativo alle nove del mattino, i soci si incontravano nella sala operativa per discutere i casi nuovi e quelli ricorrenti. Se per qualche motivo non potevano esserci di persona, si collegavano attraverso una connessione satellitare sicura. Questa era una richiesta dei soci, perchГ© teneva tutti aggiornati sulla situazione dei casi gestiti da ognuno dei soci, nel caso qualcuno dovesse venire in aiuto per completare il caso o fosse necessario un salvataggio o una sostituzione. Visto che i loro casi li avevano portati in tutte le parti del mondo e spesso in situazioni piuttosto pericolose, i salvataggi e i soccorsi qualche volta erano una necessitГ .

Quella mattina, la stessa mattina in cui ero previsto che la nuova segretaria di Nicholas Turner iniziasse a lavorare, il solito incontro delle nove del mattino alla Justice Security si stava tenendo alle otto, nella sala operativa. Il motivo era un importante sviluppo di un caso a Londra, e la differenza di fuso obbligava a far sì che la riunione si tenesse prima.

Jim Dandy stava supervisionando la costruzione di una seconda sede della Justice Security…era un posto per nascondersi, nell’eventualità fosse diventato necessario.

Una volta smarcati gli aggiornamenti su Londra, i soci rivolsero la loro attenzione ad argomenti piГ№ pressanti.

“Quello che voglio sapere è questo,” disse Louie. “Abbiamo portato la lotta contro Fernandez a Chicago, quindi ora cosa facciamo?”

“Buona domanda,” disse Joey “Credo che tutti noi dobbiamo parlarne e preparare un piano di azione.”

“Dopo quello che è successo a Louie e alla sua ragazza e a Joey al night club, credo che tutti noi siamo un po’ paranoici,” disse Dexter. “Voglio dire, come possiamo fidarci dei clienti ora? O delle persone che incontriamo nella nostra vita privata?”

Megan soffocò uno sbadiglio. “Ohhh, mi dispiace. Qualcuno mi ha tenuto sveglia fino a tardi la notte scorsa,” disse, lanciando un’occhiata molto significativa a Dexter. Lui arrossì. “Dobbiamo anche ricostruire i nostri ranghi. Donna ci ha veramente decimati quella notte e anche Fernandez a Chicago.”

Jessica disse, “Ci stiamo lavorando. Abbiamo assunto parecchie persone. Ora sono in addestramento. E abbiamo anche le persone di Jim.”

Jim sorrise. “I miei sono bravi e possono gestire qualsiasi situazione.”

“Le persone uccise da Donna erano apprendisti e gente di servizio come lavoratori della mensa e addetti alle pulizie,” aggiunse Misty. “Non ci aspettavamo un attacco da �dentro’, per così dire.”

“Il legame di Donna con Fernandez era così profondo, non credo avremmo potuto scoprirlo senza scavare così tanto da renderlo ovvio per tutti,” disse Louie. “E, comunque, chi sospetterebbe di una famosa modella?” Scosse la testa. “Amici, vorrei che questi incubi finissero! Non riesco a dormire e questo mi sta rendendo veramente di cattivo umore!”

Tutti annuirono.

Joey disse, “Bene, tornando alla guerra con Fernandez…”

Fu interrotto dall’ingresso di Turk Wendall. Turk sembrava scosso.

Turk disse a Joey, “Una telefonata, capo. Farebbe meglio a prenderla e a metterla in viva voce. I registratori stanno andando.”

Per Turk, questo significava una questione di vita o di morte, visto che Turk non aveva detto “merda” ogni due parole e aveva pronunciato parecchie frasi. Inoltre, aveva fatto partire gli apparecchi di registrazione.

Nessuno dei soci disse una parola. Joey prese il telefono e premette il pulsante del vivavoce. La chiamata arrivГІ attraverso i discreti altoparlanti che erano stati posti nella stanza.

“Sono Joey Justice. Come posso aiutarla?”

“Salve Joey Justice,” rispose un uomo con un forte accento del Sud. “Mi chiamo Gary McGee.”

“Cosa posso fare per lei, Signor McGee?”

“Beh, per iniziare, può seguire le istruzioni per essere in un certo luogo e lasciare che le mie persone la prendano e la portino da me.”

“Capisco. E perché vorrebbe che io venissi portato da lei?”

“Beh, facile,” rispose McGee “In questo modo io posso portarla tranquillamente dall’uomo con i soldi.”

Joey sogghignò. “E quell’uomo è…?”

“Esteban Fernandez.”

Gli occhi di Joey si spalancarono per lo stupore. Poi guardГІ i suoi amici intorno al tavolo.

“Signor McGee, temo dovrò declinare la sua gentile offerta. Quando mi incontrerò di nuovo con Fernandez, sarà in un posto e in un momento di mia scelta.”

“Questa è proprio una sfortuna, signor Justice.”

“Per quale motivo, signore?”

La voce sembrò rattristarsi. “Perché quei poveri bambini, tutti e trentasette, moriranno.”

“Che bambini, McGee?”

“Si sintonizzi su un notiziario, signor Justice. È tutto in TV.” Poi si udì il rumore di una linea telefonica disconnessa.

Misty aveva giГ  acceso i monitor della sala operativa e li aveva sintonizzati su Channel 7 la tv locale.

“…e non sappiamo dove i bambini, o l’autista dell’autobus, siano in questo momento,” diceva Miriam Apple, una reporter conosciuta come amica della Justice Security. “Ripetiamo, uno scuolabus con trentasette bambini, e l’autista dell’autobus, sono stati rapiti. Parecchi testimoni hanno affermato che quattro persone, i volti coperti da maschere da sci, in possesso di armi automatiche, hanno attaccato l’autobus e caricato i bambini e l’autista in due furgoni neri. I furgoni sono partiti e la polizia non ha…aspettate un attimo…”. Miriam premette la mano sull’auricolare. Guardò di nuovo in camera. “Mi è stato detto che abbiamo uno dei rapitori al telefono proprio in questo momento. Signore, può sentirmi?”

La voce che rispose a Miriam era la stessa voce che i soci avevano appena sentito al loro telefono. “Sì signora, certo che posso.”

“Signore, può dirci se i bambini sono al sicuro?”

“Beh, per ora lo sono.”

“E l’autista dell’autobus?”

“Lei è con i bambini, certo.”

“Ha detto che sono al sicuro �per il momento’. Questo significa che potrebbero essere in pericolo?”

A Channel 7 si udì un sospiro provenire dal telefono. “Lasci che le spieghi cosa sta succedendo, cara. Abbiamo preso quell’autobus pieno di bambini…e la loro autista, certo…e li abbiamo messi da qualche parte al sicuro, ma lontano da chiunque. Il luogo è conosciuto solo a me e ai miei…collaboratori, chiamiamoli così. Tuttavia, abbiamo installato una sorta di…assicurazione…per essere sicuri che noi, e solo noi, possiamo aprire il luogo sicuro in cui li abbiamo nascosti. Se qualcuno trova il loro nascondiglio e cerca di aprirlo senza sapere come farlo, parecchie centinaia di chili di esplosivo C-4 esploderanno, uccidendo chiunque fino a un isolato di distanza.”

Gli occhi di Miriam si spalancarono sullo schermo mentre ascoltava. “Tutto questo è terribile!”

McGee ridacchiò. “Non è tutto, signora. Se noi…o chi ci ha istruiti sul come aprire il posto…non disconnetterà correttamente gli esplosivi prima delle cinque di questo pomeriggio, il timer farà scattare gli esplosivi.  A meno che non otteniamo quello che vogliamo, chiaramente.”

Joey parlò velocemente. “Turk, chiama Marcus Moore al telefono. Digli di venire qui il prima possibile.” La sua compagnia spesso aveva dei contratti con il governo degli Stati Uniti e Marcus Moore era il capo della sezione dell’FBI della città ed era anche il loro contatto. Attualmente avevano un contratto ufficiale per perseguire Esteban Fernandez come nemico degli Stati Uniti di America…ed era per questo motivo che stavano discutendo i modi per proseguire la lotta contro il signore della droga.

“Sì, capo.” Andò al telefono della sua scrivania per chiamarlo.

“Cosa vuole esattamente, signore?” chiese Miriam.

“Voglio Joey Justice. C’è una bella somma sulla sua testa offerta da una certa persona, e io voglio quella taglia. Il mio scopo è consegnarlo a Esteban Fernandez, e prendere la taglia che posta su di lui.”

“Porca merda!” urlò Louie. “Un altro maledetto imitatore! Sapevo che quegli stronzi nel parco non sarebbero stati gli ultimi! Ma questa maledetta buffonata non finirà mai?” Colpì il tavolo della sala con un pugno mentre si sfogava.

Misty diede un colpetto al braccio di Louie. “Calmo, grand’uomo…nessuno ha ancora Joey.”

Louie la guardò con furore. “Metti l’enfasi sull’ �ancora’, piccola donna. Temo che sarà solo questione di tempo.”

Turk entrò nella sala operativa. “Marcus è per strada, capo.”

Joey annuì “Grazie, amico. Potresti stare qui per alcuni minuti, Turk…e Tony è ancora qui?”

Turk annuì.

“Chiamalo. Anche lui deve essere qui. “A tutti gli altri disse stancamente, “Merda. Spero nessuno abbia altro da fare oggi.”

Sugli schermi, Miriam Apple stava proseguendo a far domande a McGee.

“Signore, vorrebbe dirci il suo nome?” chiese Miriam.

“Ragazza, credo che tu stia cercando di fregarmi ma non vedo nessun problema nel dirtelo. Il mio nome è Gary McGee. Ho già chiamato Joey Justice, e gli ho spiegato la situazione.”

“Può dirci la risposta del signor Justice, signor McGee?”

“Mhmm…come era la battuta di quel film di pirati? Non riesco a ricordarla…ma, il signor Justice ha scelto di rifiutare il mio invito. Gli ho detto che era un vero peccato e che avrebbe dovuto accendere la TV. Poi ho riappeso.”

“Considererebbe l’ipotesi di svelarci il luogo dove sono nascosti i bambini?”

La telefonata venne interrotta. Miriam si tenne l’auricolare e poi cominciò a ricapitolare i dati salienti del rapimento per i nuovi telespettatori.








TONY ARMSTRONG, L’ADDETTO in uniforme incaricato degli altri operai non specializzati della Justice Security, e incaricato del front desk, entrò nella sala operativa.

Joey e gli altri lo aggiornarono velocemente della crisi in atto, poi Joey gli diede le istruzioni.

“Usa il canale criptato delle nostre nuove radio, e mettiti in contatto con più persone possibile. Turk e il resto di noi comincerà con il personale in borghese. Abbiamo bisogno di tutte le informazioni possibili su questi rapitori, e ci servono entro mezzogiorno. Chi sono, dove sono, come sono armati…dobbiamo saperlo, e dobbiamo saperlo ora. Tutti usino, soldi, minacce, anche percosse per ottenere le risposte. Capito?”

Tony sorrise. “Ricevuto, Joey.” Tony uscì per andare al front desk.

“Turk?”

“Vado, capo.” Lasciò la stanza per andare nella sua scrivania in corridoio.

Due minuti piГ№ tardi il telefono della sala operativa vibrГІ. Joey rispose.

“Sì, Turk?”

“Marcus Moore sulla linea uno, capo.”

“Grazie,” disse Joey. Premette la linea uno sul vivavoce.

Si sentirono in sottofondo i rumori del traffico.

“Ciao, Marcus,” disse Joey. “Sei in viva voce e tutti i soci ti stanno ascoltando. Sei completamente al corrente della situazione?”

“Sì e ascolta, Joey, ho un suggerimento,” disse Marcus. “No, in realtà è un ordine come tuo collegamento e Capo di Sezione incaricato delle indagini sul rapimento. Volevo aspettare di arrivare lì, ma sono bloccato nel traffico di questa maledetta statale.”

Proseguì, “Ci serve uno specialista di bambini per questo caso, Joey. Voglio che chiami Nicholas Turner, e che tu lo faccia venire lì. Lo chiamerei io ma devo chiamare l’Agenzia e prepararli alla rottura di qualche procedura. Offrigli un migliaio di dollari al giorno con un gran bonus. L’Agenzia è d’accordo.”

Joey guardò i suoi soci. “Marcus, sei sicuro?”

“Questa cosa è troppo grossa per gestirla da soli amico mio. Ci serve qualcuno specializzato in casi che coinvolgono bambini e questo è Nicky…in questo campo non c’è veramente nessun altro, perché ha un talento…speciale, diciamo così, per trovare i bambini scomparsi. Quindi fallo venire lì, lo fai per favore?”




Capitolo 3







Nicholas arrivГІ in ufficio alle otto e quarantacinque quella mattina. Cindi lo stava giГ  aspettando in corridoio.

“Buon giorno signor Turner,” disse a Nicholas.

“Oh! Giusto! Buongiorno Cindi!” rispose.

“Non è una mattinata stupenda, signore?”

Nicholas sorrise mentre apriva la porta. “Sì, molto…e non si era detto che mi chiamava Nicholas?”

Cindi sorrise timidamente. “Sì, signore.”

Nicholas aprì la porta e lasciò entrare Cindi per prima. La seguì e chiuse la porta dietro di sé. Guardò l’ufficio. Aveva in realtà due scrivanie, ma una era coperta con un computer, il telefono e altre cose…ed era la scrivania dove solitamente lavorava. L’altra scrivania aveva un computer e un telefono…e una vasta gamma di dipinti che Meredith aveva dipinto e gli aveva dato per abbellire un po’ il suo ufficio. Questa scrivania era anche più vicina ai raccoglitori dei documenti. La indicò.

“Credo che lei possa usare quella scrivania, se le va bene,” disse a Cindi.

“Andrà benissimo, signore,” rispose lei.

Cindi si diresse verso la scrivania, si tolse la borsetta dalla spalla e la mise in uno dei cassetti della scrivania. ControllГІ gli altri cassetti e tirГІ fuori penne, matite, blocchi per appunti e altro materiale di cui poteva avere bisogno.

“Ora va meglio,” disse. “Pronta a tutto. Da dove vuole che cominci?”

Timidamente disse Nicholas, “Le dispiacerebbe appendere quei dipinti per me?”

Cindi sorrise “Ne sarei lieta!”

“Grazie. Questo mi risparmierebbe un sacco di tempo.”

Mentre Nicholas si sedeva alla sua scrivania e cominciava a controllare il suo computer, Cindi cominciГІ a guardare i quadri.

“Li ha dipinti sua moglie?”

“Mm? Oh…sì.”

“Molto brava.”

“Grazie. Riferirò il complimento.”

Il telefono suonГІ e Cindi rispose.

“Investigazioni Turner. Come posso aiutarla?”

Nicholas sorrise.

“Solo un momento, signore, vedo se è disponibile.” Cindi mise in attesa e disse a Nicholas. “Signore, Joey Justice in linea per lei. È disponibile?”

“Certo. Prenderò la chiamata.”

Cindi riprese la linea di nuovo. “Ora le passo il signor Turner, signore.”  Rimise di nuovo in attesa.

Nicholas alzò il telefono e prese la linea. “Ciao Joey! Come va?”

“Ciao, Nicholas. Non troppo bene, temo.”

“Che succede?”

Nicholas poté sentire Joey fare un grosso sospiro. “Marcus Moore mi ha chiesto di chiamarti, ma preferirei non discutere il problema al telefono. Puoi venire subito alla Justice Security?  È urgente e mi è stato detto di offrirti mille dollari al giorno più le spese.”

“Wow. Allora è urgente! Marcus deve essere disperato.”

“É una situazione disperata, Nicholas. Puoi venire?”

“Parto subito.”

“Grazie Nicholas. A presto.”

Nicholas riappese il telefono e si alzò. Aprì l’ultimo cassetto della sua scrivania e ne estrasse un revolver .357 Taurus, controllò che fosse carico e lo mise nella fondina.

“Successo qualcosa, signore?” chiese Cindi.

“Sì, Cindi. Qualcosa di urgente presso la sede della Justice Security, ed è coinvolta anche l’FBI. Se le serve qualcosa può raggiungermi lì…o al cellulare.” Si fermò sulla porta e si girò. “Uhm…resti fino all’una circa e poi chiuda pure e se ne vada. Da quanto mi ha detto, non credo tornerò oggi.”

“Sì signore.”

“Ci vediamo domani mattina, Cindi. Grazie.” Lasciò l’ufficio.

Cindi fece un’espressione estremamente preoccupata.








MADELINE, SEI CON ME? pensГІ Nicholas.

Sto tenendo d’occhio Karen con la scuola adesso, papà.

Puoi venire?

Certo!

“Ciao, papà!” disse Madeline, apparsa improvvisamente a fianco di Nicholas, adeguandosi al suo passo svelto.

“Ciao tesorino,” disse Nicholas. “Credo che avrò bisogno che tu stia con me oggi…sono appena stato chiamato dalla Justice Security, e non so il perché. Marcus, però, ha detto loro di chiamarmi e quindi deve essere qualcosa che ha a che fare con i bambini. Mi sentirò più tranquillo se starai con me.” Guardò di lato ma Madeline non c’era più. Aveva smesso di camminare e si era fermata pochi passi dietro di lui.

Madeline aveva un’espressione sognante e distante sul suo volto, venata di paura.

“Madeline? Cosa c’è che non va, tesorino?” Nicholas tornò indietro da Madeline, e le prese la mano…ma la sua mano passò attraverso la sua. Non si era fisicamente materializzata con lui, perciò Nicholas era l’unica persona che poteva vederla.

Come se stesse recitando a memoria, Madeline disse, “Quando ti è offerto si deve prenderlo.”

Nicholas, confuso, disse, “Offerto cosa, Madeline?”

“Quando ti è offerto si deve prenderlo.”

“Madeline!” disse Nicholas bruscamente.

Madeline fece un salto, confusa. Guardò suo padre, il suo volto stravolto dalla paura “Oh, papà, sono così spaventata! Credo sia la cosa per cui ci preoccupavamo!”

Nicholas si inginocchiò per guardare negli occhi sua figlia. “Di cosa stai parlando, tesorino?”

“Mi è stato detto che qualcosa di grande stava arrivando…qualcosa di veramente grande. E mi è stato detto che tu ci saresti stato proprio in mezzo e che potevi non superarlo. Mi è stato detto anche che…” Madeline non terminò la frase.

Nicholas disse, “Che altro, Madeline?”

“Papà, anche io posso non sopravvivere a questa grossa cosa.”

Nicholas guardò gli occhi spaventati di sua figlia. “Tesoro, sei sicura che sia questa la cosa grande?”

Madeline si guardò le mani. “No, papà. Non mi direbbero quando starebbe per accadere.” Alzò lo sguardo verso suo padre. “Ma, papà, la Justice Security non ti chiamerebbe se non ci fosse qualcosa di grande! Sono così spaventata!”

Dentro di sé, Nicholas rabbrividì. Poteva capire perdere la vita durante un caso…ma come si poteva minacciare un angelo?

Esternamente fece un sorriso rassicurante verso sua figlia. “Madeline, le possibilità che questa sia �la cosa grossa’ sono probabilmente piuttosto ridotte.”

“Ma sei mai stato chiamato prima per aiutare la Justice Security?”

Nicholas scosse la testa. “No, mai. Mi hanno passato dei casi, e io ne ho passati a loro…ed entrambi facciamo riferimento a Marcus Moore.”

“Allora questa è una cosa grossa, papà…no?”

“Sì, credo di sì, tesorino. Ma comunque può sempre non essere quello di cui hai così paura.”

“Oh, papà, spero di no.”

Nicholas si alzò e guardò in basso verso sua figlia. “E anche se è la �cosa grande’, sai come la penso. Se muoio facendo delle cose buone, allora ne vale la pena.”

“Sì, papà.”

Sorridendo, disse, “Allora…siamo pronti ad andare?”

Madeline fece un profondo sospiro. “Se lo dici tu, papà.”

“Questa è la mia bambina!”




Capitolo 4







Quando Nicholas arrivò alla sede della Justice Security, parcheggiò la sua auto in un posto libero dall’altra parte della strada. Attraversò la strada ed entrò nell’edificio.

Una guardia in uniforme vestito accuratamente era dietro la scrivania della reception e stava parlando con un altro uomo in uniforme. Nicholas aveva incontrato Tony Armstrong due volte in precedenza e aveva sentito delle sue prodezze durante l’incidente al night club Wham!.

Tony sorrise e fece un cenno con la testa a Nicholas, poi terminò quello che stava dicendo alla seconda guardia. L’atra guardia disse, “Sì, signore!”, poi si precipitò a fare quello che Tony aveva ordinato.

Tony porse la mano a Nicholas. “Salve signor Turner! È un piacere vederla di nuovo!”

Nicholas strinse la mano di Tony mentre rispondeva. “Anche per me è un piacere vederla di nuovo, Tony. Ed è �Nicholas’, per favore. Il signor Turner era mio papà.”

“Certo, Nicholas,” rispose Tony. “La stanno aspettando di sopra. Vuole seguirmi, per favore?”

I due uomini si diressero verso gli ascensori, e Tony premette il pulsante per salire.

“Tony, può dirmi qualcosa sul motivo per cui sono stato chiamato qui?” chiese Nicholas.

Tony annuì. “Potrei, Nicholas, ma glielo direbbero di nuovo su al quarto piano.”

“Certo, ha ragione,” disse Nicholas.

Salirono in silenzio.

Quando l’ascensore si aprì, Tony fece strada.

Turk era seduto dietro alla scrivania davanti agli ascensori, una mano sulla pistola semiautomatica che era dentro a una fondina sotto la scrivania. Tony sapeva che la pistola era lì, ma Nicholas no.

La mano di Turk rimase sulla pistola fino a quando Tony parlГІ.

“Turk Wendell, vorrei presentarti Nicholas Turner,” disse Tony.




Конец ознакомительного фрагмента.


Текст предоставлен ООО «ЛитРес».

Прочитайте эту книгу целиком, купив полную легальную версию (https://www.litres.ru/t-m-bilderback-22443/le-campane-dell-inferno-un-romanzo-della-serie-justic/) на ЛитРес.

Безопасно оплатить книгу можно банковской картой Visa, MasterCard, Maestro, со счета мобильного телефона, с платежного терминала, в салоне МТС или Связной, через PayPal, WebMoney, Яндекс.Деньги, QIWI Кошелек, бонусными картами или другим удобным Вам способом.



Если текст книги отсутствует, перейдите по ссылке

Возможные причины отсутствия книги:
1. Книга снята с продаж по просьбе правообладателя
2. Книга ещё не поступила в продажу и пока недоступна для чтения

Навигация